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(ANSA) Il primo computer senza silicio diventa realtà: le sue componenti sono state realizzate utilizzando le nanotecnologie e sono interamente fatte con nanotubi di carbonio, il materiale 'tuttofare' che apre le porte ad una miniaturizzazione finora inimmaginabile. Il prototipo, cui la rivista Nature dedica la copertina, funziona con transistor mille volte più piccoli di quelli in commercio ed è stato realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Stanford. Dalla nascita dell'elettronica, la ricerca tecnologica ha permesso una graduale ma rapida riduzione delle dimensioni dei transistor, i 'mattoni' principali dei microprocessori. Questa corsa alla miniaturizzazione, parallelamente ad un miglioramento delle prestazioni, si sta però sempre più avvicinando al 'capolinea'. Il limite invalicabile è infatti rappresentato dalle dimensioni stesse del silicio, il materiale che costituisce i transistor utilizzati per i computer. Pr

Uno dei maggiori problemi di chi usa uno smartphone Android è lo spazio che occupano le App sulla memoria centrale del sistema. La maggior parte dei dispositivi Android prevede l'uso di una Micro SD fino a 32GB cone disco o memoria aggiunta oltre a quella centrale. L'impostazione di base, ovviamnte, al momento dell'acquisto del dispositivo, ed anche nel momento in cui inseriamo la MicroSD ha come memoria predefinita quella centrale. Il rischio è quello di avere molto spazio, ma vedere il nostro smartphone o tablet a memoria piena. In Impostazioni -> Risorse di Archiviazione dobbiamo impostare come memoria principale Disco di scrittura predefinito -> Scheda SD . Android - Impostazioni Android - Impostazioni -> Risorse di Archiviazione A questo punto dobbiamo spostare tutte le APP installate, compresa, eventualmente, quella del MONITORE NAPOLETANO e del dicecca.net - Blog . Non tutte le APP possono essere spostate nell

Nell'era dell'ìintegrazione globale la condivisione dei dati tra PC e Smartphone/Tablet diventa di vitale importanza poiché sempre più spesso la maggior parte del lavoro (soprattutto quando si parla di giornalismo) si fa in tempo reale e spesso  senza la possibilità di avere a portata di mani un PC portatile (nell'accezione antica IBM Compatibile) Ancora una volta la differenza sostanziale tra un dispositvo Android ed uno Apple (iPhone / iPad) risiede nella possibilità di usare e gestire dati in modo meno ristretto. Come per ogni sistema operativo, se il software di base (appunto il S.O.) non possiede strumenti adatti alla gestione del problema, se ne sceglie uno e si installa. Quello che abbiamo usato noi questo test si chiama File Expert , e nella versione gratuita (ne esiste anche un'altra full optional a pagamento) possiede tutti gli strumenti necessari per poter operare con PC e dispositivo senza usare cavi e cavetti, ma semplicemente il Wi-Fi (consi

Abbiamo già affrontato il problema di scattare istantanee dello schermo dell'iPhone , ora ci concentreremo su come scattare le stesse immagini da un dispositivo Android. Il modello usato è un Vodafone Smart Mini (Vodafone 875). Su questo modello (e su quasi tutti i modelli Android) per scattare un'istantanea si usa premere contemporaneamente Accensione (sopra nella foto) e Volume basso contemporaneamente. Le schermate così catturate vanno nella cartella Schermate posta dentro la  di immagini

Spesso può essere necessario prendere degli screenshot dello schermo dell'iPhone, così come facciamo per Windows o Mac. L'operazione è molto semplice: premere contemporaneamente il tasto di sopra ed il tasto di sotto dell'iPhone Lo schermo farà l'effetto di una fotografia e le immagini scattate andranno nella cartella Rullino fo to

Spesso abbiamo necessità di dover lavorare con Excel usando i tempi, nel classico formato ore, minuti e secondi Per calcolare i tempi, basta inserire in una cella di Excel i numeri del tempo che stiamo cronometando usando la seguente sintassi hh:mm:ss Ovviamente le ore possono essere a numeri elevati, mentre minuti e secondi sono sempre valori compresi tra 0 e 59

Abbiamo visto come installare il Print Server GetNet 3 in 1 sui più diffusi sistemi operativi Windows (vedi articoli correlati in fondo al post). La "scatoletta" ha anche un protocollo di comunicazione Apple Talk, quindi può essere collegata (fare da tramite) anche a stampanti che abbiano la gestione post script integrata (quasi tutte le stampanti salvo quelle del gruppo Ricoh che hanno bisogno di un apposito moduol installato) sul Mac. Print Server GetNet 1 Parallela e 2 USB Il metodo di installazione è molto simile a quello visto su Windows, con la differenza sostanziale che non è necessario scegliere tra moltissimi modelli, ma si gestisce in modo più semplice. Purtroppo sul Mac non è possibile (allo stato attuale) collegare print server di tipo TP-Link, ovvero replicatori di porta USB su Lan, in quanto non esiste un driver adatto. Detto questo, consideriamo la stampante che vogliamo collegare al Mac. Il caso che abbiamo usato nei precedenti post,