Oggi è il 23 novembre 2010, 30 anni fa, alle 19.35 l'Italia rimase separata in due. Un terremoto del X grado della scala Mercalli (scala che basa i suoi valori sull'osservazione dei danni) pari ad un valore 6.9 della scala Richter (che è calcolata in base alla stima dell'energia sprigiontata da terremoto), spezzava l'Italia in due causando centinaia di migliaia di sfollati e circa 2000 morti nelle regioni comprese tra la Basilicata, la Campania (in modo particolare in Irpinia) e la Puglia. Sono passati 30 volte quel giorno e un fiume in piena di denaro (si sitima siano stati spesi per il post terremoto circa 70.000.000.000.000 di vecchie lire, o in notazione esponenziale 70E+12 di lire) per opere che in linea di massima sono state funzionali in alcuni luoghi ma autentiche cattedrali nel deserto o addirittura fantasmi. A 30 anni da allora, un esempio di opera incompiuta, la cui notizia fu riportata da Il Mattino del 24 novembre 1980 in prima pagina, fu il crollo del sola