(corriere.it) ROMA - Confusione e paura prima dell'inizio della messa di Natale: una donna svizzera, nella Basilica di San Pietro, durante la processione, ha scavalcato le transenne e ha tentato di avvicinare Benedetto XVI . Poco dopo, le immagini in diretta televisiva hanno mostrato le guardie del corpo correre all'interno della Basilica, allarmate. La musica si è fermata e il pubblico dei fedeli è rimasto attonito. Poi il corteo è ripreso, con il Papa che è riuscito a raggiungere l'altare. La messa è iniziata e proseguita senza altri incidenti.
CARDINALE ETCHEGARAY RICOVERATO - Alla fine della messa, la Rai ripropone le immagini della diretta, che fanno subito il giro del mondo, e chiariscono l'accaduto: si vede il Papa unirsi alla processione dei cardinali e dei concelebranti, poi una donna vestita di rosso che salta le transenne e gli si getta addosso. Il Pontefice cade a terra. Per qualche secondo si vede solo un gran trambusto, e il cardinale Etchegaray che si accascia. Poco dopo, questione di pochi secondi, il Papa è di nuovo in piedi, la processione prosegue, raggiunge l'altare e la messa comincia. Benedetto XVI appare appena un po' scosso, e conduce la celebrazione senza tentennamenti. La donna è stata fermata. A quanto riferito, si tratterebbe di una persona con disturbi psichici. Lo ha confermato un portavoce della sala stampa vaticana, precisando che la donna si trova ora «trattenuta in stato di fermo presso la Gendarmeria vaticana». Secondo i primi accertamenti, avrebbe voluto avvicinare il Pontefice ma senza cattive intenzioni. Non si esclude che si possa trattare della stessa persona che aveva tentato anche lo scorso anno un simile gesto, allora, però senza conseguenze. La donna è apparsa confusa e agitata, ha riferito di aver voluto abbracciare il Pontefice. Il cardinale Etchegaray è stato prima portato al pronto soccorso vaticano per accertamenti, poi è stato trasferito in nottata al Policlinico Gemelli. Gli è stata diagnosticata la frattura del femore ma nonostante questo chi lo ha visitato ha riferito che è di «buon umore» e che le sue condizioni fisiche generali sono «ottime». Nei prossimi giorni «verrà presa una decisione sul trattamento della frattura», fanno sapere sempre fonti mediche.
«RINUNCIAMO ALLA VIOLENZA» - «Rinunciamo alla violenza, e usiamo solo le armi della verità e dell'amore» ha poi detto Papa Benedetto XVI durante la messa della notte di Natale a San Pietro, invitando a «guardare Dio», e ad imparare da lui «la bontà» e «l'umiltà», «vera grandezza». Un ennesimo appello alla pace, che si esprime, a Natale, nell'immagine di Dio che si fa presente agli uomini in forma di bambino. «Tale è la novità di questa notte - ha detto il Papa - la Parola può essere guardata, poiché si è fatta carne». Ma «il segno di Dio», «che viene dato ai pastori e a noi, non è un miracolo emozionante. Il segno di Dio - ha sottolineato il pontefice - è la sua umiltà». Un Dio che si fa «piccolo», diventa «bambino», «si lascia toccare e chiede il nostro amore».
La messa si è poi conclusa intorno alla mezzanotte. Il Pontefice, ha condotto la celebrazione eucaristica senza problemi e senza alcuna variazione al programma. Conclusa la Messa, Ratzinger ha lasciato l'altare sorretto dai cerimonieri ed è subito stato affiancato da una decina di uomini della sicurezza che lo hanno scortato fino in sacrestia, lungo lo stesso percorso attraverso il quale si era recato all'altare.
INAUGURAZIONE DEL PRESEPE - Nel pomeriggio si era svolta l'inaugurazione del maestoso presepe in piazza San Pietro. La cerimonia - presieduta dai cardinali Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato, e Angelo Comastri arciprete della Basilica Vaticana - è stata accompagnata da una veglia di preghiera e dalla benedizione finale del Papa. Intorno alle 18, infatti, Benedetto XVI aveva acceso il lume della pace sul davanzale della finestra del suo studio, impartendo la benedizione a tutti i fedeli riuniti in piazza San Pietro. Il grande presepe, voluto da Giovanni Paolo II nel 1982, si rinnova ogni anno nell’allestimento e nei personaggi, secondo l’impianto tradizionale, che risale alla sacra rappresentazione messa in scena da San Francesco, a Greccio nel 1223, con veri pastori, contadini, frati e nobili dell’epoca. Al centro del colonnato berniniano, il presepe si estende su una superficie di 300 metri quadri con un fronte di 25 metri; al centro la grotta con la Natività, posta ai margini della città; ai lati i simboli cristiani dell’acqua e del fuoco; e poi intorno scene ambientate in luoghi di pescatori e di pastori.
24 dicembre 2009(ultima modifica: 25 dicembre 2009)
CARDINALE ETCHEGARAY RICOVERATO - Alla fine della messa, la Rai ripropone le immagini della diretta, che fanno subito il giro del mondo, e chiariscono l'accaduto: si vede il Papa unirsi alla processione dei cardinali e dei concelebranti, poi una donna vestita di rosso che salta le transenne e gli si getta addosso. Il Pontefice cade a terra. Per qualche secondo si vede solo un gran trambusto, e il cardinale Etchegaray che si accascia. Poco dopo, questione di pochi secondi, il Papa è di nuovo in piedi, la processione prosegue, raggiunge l'altare e la messa comincia. Benedetto XVI appare appena un po' scosso, e conduce la celebrazione senza tentennamenti. La donna è stata fermata. A quanto riferito, si tratterebbe di una persona con disturbi psichici. Lo ha confermato un portavoce della sala stampa vaticana, precisando che la donna si trova ora «trattenuta in stato di fermo presso la Gendarmeria vaticana». Secondo i primi accertamenti, avrebbe voluto avvicinare il Pontefice ma senza cattive intenzioni. Non si esclude che si possa trattare della stessa persona che aveva tentato anche lo scorso anno un simile gesto, allora, però senza conseguenze. La donna è apparsa confusa e agitata, ha riferito di aver voluto abbracciare il Pontefice. Il cardinale Etchegaray è stato prima portato al pronto soccorso vaticano per accertamenti, poi è stato trasferito in nottata al Policlinico Gemelli. Gli è stata diagnosticata la frattura del femore ma nonostante questo chi lo ha visitato ha riferito che è di «buon umore» e che le sue condizioni fisiche generali sono «ottime». Nei prossimi giorni «verrà presa una decisione sul trattamento della frattura», fanno sapere sempre fonti mediche.
«RINUNCIAMO ALLA VIOLENZA» - «Rinunciamo alla violenza, e usiamo solo le armi della verità e dell'amore» ha poi detto Papa Benedetto XVI durante la messa della notte di Natale a San Pietro, invitando a «guardare Dio», e ad imparare da lui «la bontà» e «l'umiltà», «vera grandezza». Un ennesimo appello alla pace, che si esprime, a Natale, nell'immagine di Dio che si fa presente agli uomini in forma di bambino. «Tale è la novità di questa notte - ha detto il Papa - la Parola può essere guardata, poiché si è fatta carne». Ma «il segno di Dio», «che viene dato ai pastori e a noi, non è un miracolo emozionante. Il segno di Dio - ha sottolineato il pontefice - è la sua umiltà». Un Dio che si fa «piccolo», diventa «bambino», «si lascia toccare e chiede il nostro amore».
La messa si è poi conclusa intorno alla mezzanotte. Il Pontefice, ha condotto la celebrazione eucaristica senza problemi e senza alcuna variazione al programma. Conclusa la Messa, Ratzinger ha lasciato l'altare sorretto dai cerimonieri ed è subito stato affiancato da una decina di uomini della sicurezza che lo hanno scortato fino in sacrestia, lungo lo stesso percorso attraverso il quale si era recato all'altare.
INAUGURAZIONE DEL PRESEPE - Nel pomeriggio si era svolta l'inaugurazione del maestoso presepe in piazza San Pietro. La cerimonia - presieduta dai cardinali Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato, e Angelo Comastri arciprete della Basilica Vaticana - è stata accompagnata da una veglia di preghiera e dalla benedizione finale del Papa. Intorno alle 18, infatti, Benedetto XVI aveva acceso il lume della pace sul davanzale della finestra del suo studio, impartendo la benedizione a tutti i fedeli riuniti in piazza San Pietro. Il grande presepe, voluto da Giovanni Paolo II nel 1982, si rinnova ogni anno nell’allestimento e nei personaggi, secondo l’impianto tradizionale, che risale alla sacra rappresentazione messa in scena da San Francesco, a Greccio nel 1223, con veri pastori, contadini, frati e nobili dell’epoca. Al centro del colonnato berniniano, il presepe si estende su una superficie di 300 metri quadri con un fronte di 25 metri; al centro la grotta con la Natività, posta ai margini della città; ai lati i simboli cristiani dell’acqua e del fuoco; e poi intorno scene ambientate in luoghi di pescatori e di pastori.
24 dicembre 2009(ultima modifica: 25 dicembre 2009)
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