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Archeologia Informatica - Kodak Photo CD

Kodak Photo CD (del 1994) con rocchetto Kodak Elite Chrome
(Archivio Storico Privato dicecca.net)


Chiunque abbia intorno gli -anta sicuramente non ha dimenticato un oggetto tanto familiare come la pellicola fotografica, usata per immortalare i momenti più importanti della nostra vita (nella speranza che fossero venute bene e non mosse...)

Com'è ovvio le photo a pellicola hanno tutte la medesima problematica: col tempo tendono a scolorire  o virare verso colori tipo il marrone (soprattutto per alcuni bagni chimici degli anni '80 del XX Secolo).

A partire dagli '90, complice uno sviluppo dei supporti digitali (come il CD-ROM in quello che viene chiamato il Rainbow Books, nello specifico il formato Photo CD è definito nel Beige Book) e del mondo digitale che orami tutti conosciamo, Kodak introdusse un tipo di formato proprietario per consentire la visualizzazione delle immagini sui televisori mediante l'uso di quelli che oggi potremmo chiamare Lettori DVD, ma, a partire dal 1992, erano i Kodak Photo CD Viewer.

Kodak Photo CD, parte del retro del cd (Anno 1994) 
(Archivio Storico Privato dicecca.net)

La tecnologia fu poi venduta in licenza a produttori di terze parti che la introdussero nei lettori DVD, che si sono diffusi a partire dalla fine degli anni '90 primi 2000.

Anche dal punto di vista software, tale tecnologia, in quel momento di passaggio dall'analogico al digitale, consentiva di poter usare la pellicola con le macchine fotografiche professionali (Nikon F4 / F5 ad esempio) e poi mediante software di photo editing (per intenderci Photoshop, ma anche altri prodotti che a cavallo di fine millennio erano più economici ed altrettanto efficaci tipo Paint Shop Pro, dell'allora Jasc Software poi acquisita da Corel nel 2004, si poteva lavorare sul PC/Mac l'immagine.

Il prodotto, certo colpì una certa categoria di utenti, generalmente la Tech Enthusiast e quella professionale, che fecero le conversioni sui dischi dei loro negativi (e si perché i kiosk usavano principalmente negativi / diapositive e raramente si faceva da stampa).

Il prodotto però, si scontrò con due grossi problemi: il formato proprietario ed il mercato che veniva invaso sempre più da prodotti come gli scanner economici.

Infatti a metà anni '90 con circa 200.000 lire, circa 100€ odierni, ti portavi a casa un Mustek Scan Magic 4800P su porta parallela (oggetto desueto, vedi Pc - Ovvero come capirci qualcosa senza arrovellarsi il cervello, scritto nel 1996, in cui nel Capitolo X c'è una sorta di profezia, oggi in buona parte avverata), che poteva digitalizzare le immagini ad un certa alta definizione per l'epoca, senza spendere altri soldi per schede come le schede SCSI (altro formato desueto, ormai, confronta How to use Windows 98 pubblicato nel 2001 da CUEN, pagina 21 (versione pubblicata su academia.edu)

A tal proposito sul finire degli anni '90 per scannerizzare un'immagine ad alta risoluzione, visto che i dischi erano come grandezza tra i 250 e 500 MB e FAT 16 (di Windows 95 A) non leggeva più di 1,6GB, mentre la FAT 32 introdotta con Windows 95 OSR 2 non reggeva bene, fui costretto a disinstallare mezzo PC (caro vecchio swapfile.sys, rimasto immutato ancora oggi).


La fine del Kodak Photo CD e gli strascichi

Come detto il prodotto fu accolto con un certo interesse, ma al contempo il vento stava cambiando e gli strumenti di digitalizzazione a basso costo si stavano imponendosi prepotentemente sul mercato, ed il photo cd divenne poco pratico anche per il costo esorbitante che aveva per la digitalizzazione, circa 1$ ad immagine. Di lì a poco fu abbandonato dal produttore lasciando nel panico buona parte degli utenti e dei professionisti che avevano abbracciato il progetto.

Anche Adobe su Photoshop abbandonò il progetto ed il file (l'ultima release su cui funzionava era Photoshop CS (8.0) uscito tra nel 2003 per Mac OS).

Apple iMac G3 con Adobe Photoshop CS 
(Archivio Storico Privato dicecca.net)


Nonostante Kodak non abbia rilasciato le specifiche per il formato Photo CD, è stato sottoposto a reverse engineering, consentendo così la conversione delle immagini in formati più moderni. Il lavoro di reverse engineering originale è stato eseguito da Hadmut Danisch dell'Università di Karlsruhe , che ha decifrato il formato studiando i dump esadecimali dei file Photo CD e successivamente ha scritto hpcdtoppm, che converte le immagini Photo CD in formato PPM , nei primi anni '90.  

Durante i primi anni '90, hpcdtoppm è stato ampiamente distribuito come parte di varie distribuzioni Linux, ma da allora è stato quasi completamente abbandonato a causa delle preoccupazioni sulle restrittive condizioni di licenza di hpcdtoppm  e sulla mancanza di gestione del colore. 

Tuttavia, il lavoro di reverse engineering di Hadmut Danisch è stato utilizzato per creare una serie di altre implementazioni open source di decoder Photo CD come ImageMagick.  

Nel 2009, pcdtojpeg è stato creato sotto la licenza open source GPL. 

Riconosciuto anche dall'autore come basato sul lavoro di reverse engineering di Hadmut Danisch, pcdtojpeg consente la decodifica dei metadati Photo CD, è gestito a colori e può decodificare tutte le varianti note dei file Photo CD.  

Attualmente hpcdtoppm e pcdtojpeg insieme formano il nucleo delle informazioni disponibili nel pubblico dominio sui dettagli tecnici del formato Photo CD (da Wikipedia).


Una soluzione a portata di mano

La storia fin qui raccontata è la storia comune a molte persone che hanno avuto il problema di dover gestire il passaggio tra il vecchio mondo ed il mondo digitale.

Come riportato in precedenza il programma ImageMagick ha il file converter integrato.

Questo genere di programmi in genere girano sotto Linux, ma soprattutto sono disponibili sotto moltissimi Hosting come quelli forniti da aruba.it

Ho scritto un piccolo file in PHP (7.0+) che riesce a convertire un file PCD sfruttando ImageMagick


Clicca il link sotto per scaricare il file







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