Il 29 luglio 2015 usciva sul mercato un sistema operativo che doveva a suo modo sovvertire definitivamente le problematiche di Windows che andavano tendenzialmente dal Windows 2000 all'8.1.
Ho detto 2000 e non le vecchie 9.x perché in buona sostanza da Windows 2000 ormai
25 anni fa cambiò l'approccio nella computer science nella gestione dei computer in senso stretto e nella usabilità di quest'ultimo.
Se Windows 2000 aveva in sé tutte quelle specifiche che chi ha qualche annetto ricorderà nel progetto Cairo, di cui Windows 2000 era la punta più avanzata prima del progetto Whistler ovvero Windows XP, nel corso del tempo pur di portare alcune innovazioni, dal mio punto di vista alcune discutibili, se è fatto in modo da annientare definitivamente Windows XP.
Il Grande Punto di scontro nel 2024 non è tanto se è lecito o meno fare sviluppo, perché sviluppo, tecnologie, innovazioni, sono sempre alla base della ricerca e dell'innovazione, che necessariamente porta a una missione differente del nostro mondo, dove, facendo un parallelo con tecnologia ormai datate come possono essere videoregistratori televisori degli anni '80 e '90 al XX secolo, lo stesso hanno fatto i computer che si sono avvicendati tra i primi anni 2000 e il 2024.
Ma se in buona sostanza abbiamo sostituito il tubo catodico con pannelli led ad altissima definizione, oppure oled, poco è cambiato invece il concetto e l'approccio che abbiamo con la televisione, allo stesso modo oltre al tubo catodico e a chassis altamente discutibili come quelli che potevano essere i computer a cavallo dei primi anni 2000 oggi potenza ed eleganza, anche grazie alla Apple e al Macintosh che continua a essere icona di stile, mi restano al computer sono diventati non solo strumenti quotidiani di lavoro ma che soprattutto oggetti di inteior design.
Facile gioco, ma Mac World Luglio 1998 definiva l'iMac Cool in copertina
Un preambolo molto largo e molto lungo dal punto di vista anche storico per approcciare ad un problema che da alcuni anni, io credo, sia profondamente importante: l'obsolescenza dei sistemi operativi e dei personal computer.
La grande fatica con cui Microsoft ha deliberatamente annientato Windows XP nel 2014 dieci anni fa, la dice lunga su quanto quel sistema operativo nato nel 2002 sia stato veramente uno spartiacque tra due ere.
Windows 7, 8 e 8.1, paradossalmente sono state un corollario a quello che fu XP, per non parlare di Vista, chi a parte qualche appassionato ex collaboratore di Microsoft probabilmente nessuno conoscerebbe.
Con l'avvento nove anni fa di Windows 10 si disse tendenzialmente che i sistemi operativi di stampa Windows sarebbero rimasti aggiornati automaticamente senza che gli utenti dovessero perdere tempo e denari per aggiornare il PC.
In questi giorni su molti Windows 10 sta arrivando la notizia che il supporto di Windows 10 scadrà il 14 ottobre 2025, con l'invito all'utenza di passare a Windows 11.
E' pur vero che Windows 10 l'anno che verrà compirà 10 anni, un tempo praticamente infinito (ma di poco inferiore a Windows XP 2001-2014) per un sistema operativo, almeno nella concezione che abbiamo avuto nel corso degli anni.
Ma all'idea che i computer avessero raggiunto una sorta di soglia critica per cui processori (gli Intel iCore vanno in giro dal 2009) ci eravamo quasi abituati, quando uscì Windows 11, che era un sistema operativo sostanzialmente 10 con interfaccia grafica migliorata (ma dal mio punto di vista non tanto...).
La goccia che ha fatto traboccare il vaso per quanto concerne Windows 11, non è stato tanto il discorso di specifiche hardware particolarmente spinte, come avere 16 GB di RAM minima, oppure un processore i9, ma a parità di specifiche tecniche di Windows 10 si doveva avere un processore che fosse inserito in una lista relativamente ristretta di quelli approvati, per non parlare dell'oggetto misterioso TPM senza il quale il sistema non poteva essere installato.
A seguito di proteste globali, Microsoft stessa ha fatto dei passi indietro spiegando come "hackerare" Windows 11 è installarlo su macchine non adeguate al sistema operativo (pur sostenendo che potevano esserci problemi)
Però la domanda è sempre la stessa: ha senso per un utente medio che non sia un tech enthusiast, oppure uno specialista di determinati settori dell'informatica aggiornare il proprio computer a uno nuovo, se quello in corso, diciamo così, funziona perfettamente per il suo scopo e di conseguenza non ha bisogno di aggiornamenti?
In un mondo in cui il principio del Green, sostenibile, riutilizzabile, eco-sostenibile, eco-compatibile, sono diventate parole praticamente fondamentali, parole non solo del lessico comune, ma anche parole che servono a tracciare la strada per una disperata in versione di pendenza dal punto di vista climatico, per dare all'umanità futura un futuro meno drammatico di come attualmente stiamo viaggiando, l'idea di sostituire milioni di persone al computer solo per adeguare un sistema operativo che ha deciso di avere caratteristiche più restringenti rispetto a quello in circolazione, che comunque rimane adeguato alle esigenze normali della maggior parte degli utenti, sicuramente fa molto pensare.
Il problema, ripeto, lo avevo già posto parlando del ventennale di Windows XP e di come in fin dei conti un utente che non ha particolari esigenze non riesce a capire perché sostituire la macchina, in un mondo in cui siamo per la maggior parte Cloud oriented, ovvero orientati a pensare, lavorare, giocare, studiare con sistemi che non sono necessariamente il locale, sul computer stesso.
E allora diventa una domanda di non poco conto se vale ancora la pena restare in ambiente Windows?
Ovviamente il discorso lo si può estendere anche allo stesso ambiente Apple che pure dopo circa un decennio decide arbitrariamente che determinate macchine sono ormai pezzi da museo e che vanno sostituite.
Dopo 30 anni dalla sua nascita, la domanda che molte persone si stanno facendo in questo momento leggendo questo articolo e la seguente: e Linux non sarebbe una valida alternativa a tutto questo sistema, visto e considerato che ormai da oltre un decennio applicazioni software come Office (ovviamente non inteso il prodotto Office di Microsoft in senso stretto) e similaria sono compatibili?
Certo è ragionevole il discorso in cui dopo 30 anni quasi, il nostro modo di percepire l'interfaccia utente è quello discendente da Windows 95 o da Windows XP per chi ha qualche annetto in meno, o peggio ancora da Windows 7 per chi ha ancora qualche anno in meno, ma se questo riadeguamento del nostro modo di uso sono interfaccia differente, simile ma non uguale, può dare frutti sperati e soprattutto può essere d'aiuto anche all'ambiente a questo punto perché non cambiare!
La vecchia visione di Bill Gates: un computer su ogni scrivania, e sicuramente retaggio di un'epoca passata, che oggi non ha veramente più senso!!!
Tecnologie mobili come smartphone, tablet, hanno radicalmente cambiato il nostro approccio alla usabilità della tecnologia, hanno cambiato in maniera definitiva il nostro modo di percepire ed usare programmi e applicazioni varie.
Quello che ho notato nel corso degli ultimi dieci anni, da cui questo articolo abbastanza accorato, e che il computer, nato per specialisti, vissuto per specialisti ancora negli anni '80/'90 e primi 2000, divenne leggermente alla portata di tutti, tra il 2000 ed 2010, ma già nei primi 2010, causa anche iPhone e iPad, il Computer è tornato ad essere uno strumento per specialisti anche quando questo non dovrebbe proprio accadere, visto è considerato che ormai le generazioni attuali: ventenni, diciottenni, quindicenni, e via dicendo sono ormai dei nativi digitali, non hanno il problema dell'approccio al computer che poteva avere una generazione nata a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, ottanta del XX secolo.
Quasi un quarto di secolo fa, all'inizio dell'era Internet, il mondo ed il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti si possono domanda di cosa fosse un sistema operativo e quali caratteristiche dovesse avere un sistema operativo, nella ormai celeberrima battaglia legale dell'integrazione di Internet Explorer all'interno di Windows 98 se fosse lecito o meno.
A distanza di 25 anni sembra sempre che quelle decisioni ovvero un sistema operativo è un sistema nativo, una base sul quale funzionano i programmi, e l'utente ha il diritto di scegliere quale sia il programma che preferisce utilizzare senza favoritismi dell'una o dell'altra parte, resta ancora una sentenza inascoltata.
Probabilmente, come sempre, sarà il mercato a decidere da che parte andare, quale effettiva tecnologia sarà la dominante nel prossimo futuro.
Osservando un video, qualche giorno fa, dell'evoluzione degli ultimi 40 anni dei sistemi operativi, ha fatto molto strano vedere nella top list, insieme a Unix ed MS-DOS, comparire la C= del Commodore 64, a significare che anche tecnologie consolidate, prima o poi, cadono, come cadde a suo tempo l'Impero Romano.
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